Crozzon di Brenta

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Crozzon di Brenta
Il Crozzon di Brenta da nord
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Trentino-Alto Adige
Provincia  Trento
Altezza3 122[1] m s.l.m.
CatenaAlpi
Coordinate46°09′44″N 10°52′08″E / 46.162222°N 10.868889°E46.162222; 10.868889
Data prima ascensione8 agosto 1884
Autore/i prima ascensioneK. Schulz con
M. Nicolussi
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Crozzon di Brenta
Crozzon di Brenta
Mappa di localizzazione: Alpi
Crozzon di Brenta
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Orientali
Grande SettoreAlpi Sud-orientali
SezioneAlpi Retiche meridionali
SottosezioneDolomiti di Brenta
SupergruppoGruppo di Brenta e della Paganella
GruppoGruppo di Brenta
SottogruppoMassiccio della Tosa
CodiceII/C-28.IV-A.1.f

Il Crozzon di Brenta (3122 m s.l.m.) è una montagna delle Alpi Retiche meridionali. È una delle vette più caratteristiche e importanti delle Dolomiti di Brenta e di tutte le Dolomiti.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

«Colossale pilastro roccioso che si stacca verso Nord dalla Cima Tosa, dominando con sovrana imponenza tutta la Val Brenta.»

Il Crozzon di Brenta è il pilastro che si protende a nord dalla cima Tosa.

Presenta una struttura orografica molto semplice, essendo formato da due sole pareti verticali, esposte a nord-est e a ovest, il cui incontro forma lo spigolo nord della montagna, alto 900 metri, incombente sull'alta val Brenta e ben visibile dalla strada Pinzolo-Madonna di Campiglio.

A sud il Crozzon è collegato alla Tosa da una lunga cresta frastagliata, che non presenta grandi dislivelli. Di fatto, dal punto di vista orografico, il Crozzon non è che una spalla della cima Tosa, ma l'imponenza delle sue forme, la sua visibilità e la grande importanza alpinistica gli conferiscono una individualità anche superiore a quella della cima più alta. In particolare il maggiore interesse si concentra sulla parete nord-est, di fronte al rifugio Brentei.

Sulla vetta si trova il bivacco intitolato a Ettore Castiglioni, alpinista e scrittore, estensore della prima guida alpinistica del gruppo di Brenta.

Prima salita[modifica | modifica wikitesto]

La prima ascensione fu realizzata dopo diversi tentativi l'8 agosto 1884, da Karl Schulz di Lipsia con la guida Matteo Nicolussi di Molveno, traversando per cresta dalla cima Tosa.[3]

Itinerari[modifica | modifica wikitesto]

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Il Crozzon di Brenta non presenta accessi facili.

L'itinerario dei primi salitori, dalla cima Tosa, è oggi utilizzato quasi esclusivamente come via di discesa - comunque piuttosto lunga e complessa - dalle cordate che risalgono le difficili pareti che dominano la val Brenta.

Il Crozzon dal rifugio Alimonta
  • Un itinerario classico percorre lo spigolo nord (900 m; D), aperto nel 1905 da Fritz Schneider e Adolf Schultz, è un itinerario molto frequentato, che viene talvolta utilizzato anche in discesa, che risale un po' a desta il filo dello spigolo per logica successione di diedri e camini.
  • Al centro della parete nord-est, c'è un itinerario tortuoso tracciato da Paul Preuss e il compagno Paul Relly nel 1911 successivamente rettificato da Ettore Castiglioni ed S. Conci nel 1929 (800 m, IV+, D+). La variante Castiglioni evita il lungo e tortuoso traverso a destra della via originale che parte dal margine sinistro della parete e si congiunge direttamente alla sezione chiave: una serie di camini che immettono nel colatoio al centro della parete.
Cima del Crozzon di Brenta con il bivacco Castiglioni
  • Al margine sinistro della parete, lungo due colate nere c'è la via della guide, tracciata nel 1935 da Bruno Detassis con Enrico Giordani (800 m; TD V+), è una delle vie più famose del Brenta per la saldezza della roccia e l'eleganza dell'arrampicata.
  • Più a destra sale il pilastro dei francesi (800 m; TD+ VI-), lungo un marcato rigonfiamento sul lato destro della parete detto Pilastro dei Francesi, che viene vinto per fessure e diedri, tracciato da Jean Frehel e Dominique Leprince Ringuet nel 1965.
  • Il grande diedro della parete nord-est, a destra del pilastro dei Francesi, che confluisce sulla sommità dello spigolo è stato vinto nel 1959 da Armando Aste e Milo Navasa (800 m, V+ e A2).

Sulla stessa parete e sulla parete ovest si sono cimentati negli anni molti grandi alpinisti, tracciando altri difficili itinerari di grande eleganza. La Diretta per la Parete Ovest è stata salita per la prima volta da Georges Livanos, Marc Vaucher e Roger Lepage il 26-27 luglio 1961[4].

Ai fini turistico-escursionistici, il sentiero di accesso al rifugio Brentei e il rifugio stesso si prestano molto bene per ammirare il Crozzon di Brenta dai suoi versanti più spettacolari.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Portale Geocartografico Trentino, Provincia autonoma di Trento
  2. ^ Buscaini e Castiglioni, p. 145.
  3. ^ Buscaini e Castiglioni, p. 146.
  4. ^ Crozzon di Brenta, su angeloelli.it. URL consultato il 16 giugno 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]